Tra le montagne del Rif nord-occidentale del Marocco e dominata dalle vette del Jbel Meggou e Jbel Kalaa sorge Chefchaouen, la perla del Rif.
Questa particolare posizione ha dato origine al nome della cittadina, infatti il nome è composto da due parole berbere: “chouf”, che significa “guardare” e “echaouen,” plurale di “ech”, che significa “corno” e che spesso designa la cima di una montagna, quindi il significato di “Chefchaouen” sarebbe letteralmente “guarda le corna” e più propriamente “Guarda le Cime” o “Guarda le Vette”
Avvicinarsi a Chefchaouen è un susseguirsi di emozioni.
I vicoli della Medina (Città Vecchia) sono luoghi incantati. Le forme irregolari e bizzarre si susseguono armoniche, i percorsi seguono leggi misteriose e le case sono miniature brulicanti di vita dai tratti assolutamente originali ed unici.
Lasciarsi accogliere dall’abbraccio della Città, abbandonandosi ai suoi ritmi, incamminarsi senza meta e senza limiti di tempo tra le case dipinte, le piazze animate e le erte stradine, tra le quali si aprono incantevoli squarci, è sicuramente il modo migliore per conoscerla. Ascoltare i “silenzi di Chefchaouen”, le voci dei bambini che giocano, il raglio di un asino, il miagolio dei gatti, le voci dei Muezzin che si diffondono come un canto dai minareti verso la vallata e i villaggi vicini.
Chefchaouen è unica non solo per la particolare bellezza ma anche per la sua atmosfera di casa, di luogo intimo e vicino, non ne afferri perfettamente il significato, ma ne condividi le cadenze, il suono di fondo, il senso.